Bellosguardo

BELLOSGUARDO
Il Paese è situato su una collina a 559 m sul livello del mare; il suo territorio, la cui superficie di quasi 17 km quadrati è inglobata per intero nel Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, fa parte della Comunità Montana degli Alburni.
Sulle origini di Bellosguardo non si sa niente di preciso, si pensa sia stato popolato in epoche lontanissime, con insediamenti sparsi, e che abbia fatto da avamposto durante l’alleanza di Fasanella con Paestum, molto tempo prima dell’era Cristiana.
Nell’area sono state rinvenute alcune tombe del IV – III sec. a.C., con ritrovamenti di monete Italiote, frammenti di vasi di impasto di ceramica orientale ed ambre, che fanno pensare che il territorio fu abitato sin dall’VIII secolo a.C. Si sa con certezza che la valle, a partire dalla fine del V sec. a.C., fu zona obbligata di passaggio per il commercio tra Poseidonia, la valle del Tanagro e le colonie greche sullo Ionio, tramite una strada sulla quale è ricalcata, per buona parte, l’odierna statale 166. Questa strada aveva inizio da valle Lausa e proseguiva fino al ponte di Castel S. Lorenzo, ove si biforcava: uno dei due rami portava a Bellosguardo. Proseguiva costeggiando Monte Pruno, su cui era arroccata la città di Lucana di Roscigno antica e, attraverso l’odierna Valle del ritorno, arrivava ad Atena Lucana, allacciandosi alla Via Popilia o Ania o Capua-Regium. È attraverso queste arterie che avvenivano gli scambi di merci tra Paestum e le colonie greche sullo Ionio. Bellosguardo si consolidò in età Medioevale con i Longobardi, distinguendosi, in seguito, come baronia Angioina. Nel 1695 il borgo divenne proprietà di Giacomo Pignatelli che lo cedette, successivamente, alla famiglia Caracciolo. Ebbe maggiore importanza storica nel Risorgimento, quando molti cittadini di questo paese si riunirono all’esercito Garibaldino, animati da un forte spirito patriottico.
Il territorio di Bellosguardo è lambito da due fiumi, il Pietra e il Fasanella, entrambi di incommensurabile bellezza in quanto scorrono ancora in un ambiente integro, incontaminato, nelle cui acque è possibile trovare trote, anguille e anche la lontra.
Particolarmente varia è la cucina che conserva ancora intatta l'antica e genuina semplicità.

Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

BELLOSGUARDO
Il Paese è situato su una collina a 559 m sul livello del mare; il suo territorio, la cui superficie di quasi 17 km quadrati è inglobata per intero nel Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, fa parte della Comunità Montana degli Alburni.
Sulle origini di Bellosguardo non si sa niente di preciso, si pensa sia stato popolato in epoche lontanissime, con insediamenti sparsi, e che abbia fatto da avamposto durante l’alleanza di Fasanella con Paestum, molto tempo prima dell’era Cristiana.
Nell’area sono state rinvenute alcune tombe del IV – III sec. a.C., con ritrovamenti di monete Italiote, frammenti di vasi di impasto di ceramica orientale ed ambre, che fanno pensare che il territorio fu abitato sin dall’VIII secolo a.C. Si sa con certezza che la valle, a partire dalla fine del V sec. a.C., fu zona obbligata di passaggio per il commercio tra Poseidonia, la valle del Tanagro e le colonie greche sullo Ionio, tramite una strada sulla quale è ricalcata, per buona parte, l’odierna statale 166. Questa strada aveva inizio da valle Lausa e proseguiva fino al ponte di Castel S. Lorenzo, ove si biforcava: uno dei due rami portava a Bellosguardo. Proseguiva costeggiando Monte Pruno, su cui era arroccata la città di Lucana di Roscigno antica e, attraverso l’odierna Valle del ritorno, arrivava ad Atena Lucana, allacciandosi alla Via Popilia o Ania o Capua-Regium. È attraverso queste arterie che avvenivano gli scambi di merci tra Paestum e le colonie greche sullo Ionio. Bellosguardo si consolidò in età Medioevale con i Longobardi, distinguendosi, in seguito, come baronia Angioina. Nel 1695 il borgo divenne proprietà di Giacomo Pignatelli che lo cedette, successivamente, alla famiglia Caracciolo. Ebbe maggiore importanza storica nel Risorgimento, quando molti cittadini di questo paese si riunirono all’esercito Garibaldino, animati da un forte spirito patriottico.
Il territorio di Bellosguardo è lambito da due fiumi, il Pietra e il Fasanella, entrambi di incommensurabile bellezza in quanto scorrono ancora in un ambiente integro, incontaminato, nelle cui acque è possibile trovare trote, anguille e anche la lontra.
Particolarmente varia è la cucina che conserva ancora intatta l'antica e genuina semplicità.

Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

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