Giungano

Secondo la tradizione, Giungano deriverebbe il suo nome da iuncus, giunco, giuncaia: “iuncana” è, infatti, l’antico nome che ricorre nei testi di autori del tardo medioevo, ma sembra più probabile che il nome tragga origine dalla sua posizione geografica: iugum, giogo, e anus, indicano la parte posteriore del passo o valico che, dalla Piana di Paestum attraverso la località Madonna di Loreto, consentiva l’accesso all’Alto Cilento mediante la via che si dipartiva dalla porta orientale dell’antica Poseidona. La tradizione vuole che la prima casa sia stata costruita da un tale Zappulli nell’anno 1003 d.C., anche se nella zona sono stati ritrovati vari reperti risalenti al paleolitico. Secondo altri, Giungano è stato fondato dai pestani che cercavano di fuggire all’invasione saracena. Anche prima del IX sec. d.C. queste zone non erano completamente deserte, infatti nei pressi del campo sportivo, nel 1979, è stata ritrovata una tomba risalente all’età romana. Un’altra testimonianza è legata alla battaglia, combattuta nella gola di “Tremonti”, tra gli schiavi ribelli di Spartaco e i legionari di Licinio Crasso (71 a.C.). Durante il medioevo il paese assunse un certo rilievo e, dopo Capaccio, si affermò sia da un punto di vista religioso che feudale, tanto che il suo territorio arrivò a raggiungere il mare. Tra i duchi di Giungano, i più famosi furono quelli della famiglia Garofano che, potenti e temuti, esercitarono un potere assoluto, facendo largo uso dello “jus primae noctis”: la loro presenza è testimoniata dall’importante palazzo ducale, ancora integro nella sua struttura originale. Quanto alla componente religiosa, le testimonianze sono abbastanza scarse, anche perchè le chiese furono oggetto di scorribande di vandali, i quali hanno travolto anche la memoria visibile del passato: si suppone che laddove, fino a poco tempo fa, sorgeva il vecchio cimitero, esistesse un antico convento, forse benedettino. Nel periodo borbonico Giungano diede un notevole contributo di sangue alla lotta contro la tracotanza dei dominatori, partecipando ai moti del Cilento e ai moti risorgimentali. Dal seicento in poi, furono costruite varie abitazioni nobiliari, munite di splendidi portali in pietra calcarea, tuttora ben conservati. Il casale fu dominato da vari feudatari, tra cui i Doria che lo tennero fino al 1806.
Giungano è circondato da un paesaggio incantevole: la tipica vegetazione mediterranea ha fatto di questo Comune un angolo di natura incontaminato e protetto. Degni di nota sono il bosco dell’Elci, con i suoi trenta ettari di macchia mediterranea, e le verdeggianti sponde del fiume Tremonti, che attraversa il paese, Trentinara e Capaccio.


Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

Secondo la tradizione, Giungano deriverebbe il suo nome da iuncus, giunco, giuncaia: “iuncana” è, infatti, l’antico nome che ricorre nei testi di autori del tardo medioevo, ma sembra più probabile che il nome tragga origine dalla sua posizione geografica: iugum, giogo, e anus, indicano la parte posteriore del passo o valico che, dalla Piana di Paestum attraverso la località Madonna di Loreto, consentiva l’accesso all’Alto Cilento mediante la via che si dipartiva dalla porta orientale dell’antica Poseidona. La tradizione vuole che la prima casa sia stata costruita da un tale Zappulli nell’anno 1003 d.C., anche se nella zona sono stati ritrovati vari reperti risalenti al paleolitico. Secondo altri, Giungano è stato fondato dai pestani che cercavano di fuggire all’invasione saracena. Anche prima del IX sec. d.C. queste zone non erano completamente deserte, infatti nei pressi del campo sportivo, nel 1979, è stata ritrovata una tomba risalente all’età romana. Un’altra testimonianza è legata alla battaglia, combattuta nella gola di “Tremonti”, tra gli schiavi ribelli di Spartaco e i legionari di Licinio Crasso (71 a.C.). Durante il medioevo il paese assunse un certo rilievo e, dopo Capaccio, si affermò sia da un punto di vista religioso che feudale, tanto che il suo territorio arrivò a raggiungere il mare. Tra i duchi di Giungano, i più famosi furono quelli della famiglia Garofano che, potenti e temuti, esercitarono un potere assoluto, facendo largo uso dello “jus primae noctis”: la loro presenza è testimoniata dall’importante palazzo ducale, ancora integro nella sua struttura originale. Quanto alla componente religiosa, le testimonianze sono abbastanza scarse, anche perchè le chiese furono oggetto di scorribande di vandali, i quali hanno travolto anche la memoria visibile del passato: si suppone che laddove, fino a poco tempo fa, sorgeva il vecchio cimitero, esistesse un antico convento, forse benedettino. Nel periodo borbonico Giungano diede un notevole contributo di sangue alla lotta contro la tracotanza dei dominatori, partecipando ai moti del Cilento e ai moti risorgimentali. Dal seicento in poi, furono costruite varie abitazioni nobiliari, munite di splendidi portali in pietra calcarea, tuttora ben conservati. Il casale fu dominato da vari feudatari, tra cui i Doria che lo tennero fino al 1806.
Giungano è circondato da un paesaggio incantevole: la tipica vegetazione mediterranea ha fatto di questo Comune un angolo di natura incontaminato e protetto. Degni di nota sono il bosco dell’Elci, con i suoi trenta ettari di macchia mediterranea, e le verdeggianti sponde del fiume Tremonti, che attraversa il paese, Trentinara e Capaccio.


Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

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