Piaggine

Piaggine sorge su vari declivi, digradanti verso il fiume Calore, protetto dalla mole imponente del monte Cervati, e circondato dal tipico paesaggio dell’Appennino meridionale. Molto probabilmente il suo nome deriva dal latino plaga, in riferimento alle spiaggette presenti sulle rive del fiume Calore, ma c’è chi lo fa derivare da chiaine, a indicare le brecce o i detriti del fiume medesimo. Il paese pare che sia stato fondato sulle rovine di “Castelluccio”, vale a dire di una torre di avvistamento e di difesa, intorno al 1100, ad opera di una comunità religiosa benedettina che vi edificò una chiesa dedicandola a San Simeone. Fu casale di Laurino, di cui seguì le vicende storiche, allorquando nel 1508 Roberto Sanseverino, principe di Salerno, lasciò i due casali di Piaggine Soprane e Piaggine Sottane al suo uditore, Scotteretico di Laurino, alimentando tensioni tra gli abitanti del paese che negarono l’ubbidienza al nuovo feudatario, il quale decise di rinunciare a tale proprietà in cambio di 200 ducati. Il casale per lungo tempo continuò ad appartenere ai Sanseverino, dopodichè passò al fisco: venne poi acquistato da Francesco Revertera, luogotenente della Regia Camera della Sommaria e, in seguito, da Giovanni Carafa Sanseverino (1563).
Lungo il corso del fiume Calore si aprono suggestivi scorci di natura incontaminata, nella quale effettuare escursioni alla ricerca di rari esemplari di flora e fauna locale. Piaggine è un paese tradizionalmente dedito alla pastorizia, dove si producono formaggi di notevole qualità come il caciocavallo e la “manteca”, burro avvolto da una sottile sfoglia di pasta per caciocavalli


Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

Piaggine sorge su vari declivi, digradanti verso il fiume Calore, protetto dalla mole imponente del monte Cervati, e circondato dal tipico paesaggio dell’Appennino meridionale. Molto probabilmente il suo nome deriva dal latino plaga, in riferimento alle spiaggette presenti sulle rive del fiume Calore, ma c’è chi lo fa derivare da chiaine, a indicare le brecce o i detriti del fiume medesimo. Il paese pare che sia stato fondato sulle rovine di “Castelluccio”, vale a dire di una torre di avvistamento e di difesa, intorno al 1100, ad opera di una comunità religiosa benedettina che vi edificò una chiesa dedicandola a San Simeone. Fu casale di Laurino, di cui seguì le vicende storiche, allorquando nel 1508 Roberto Sanseverino, principe di Salerno, lasciò i due casali di Piaggine Soprane e Piaggine Sottane al suo uditore, Scotteretico di Laurino, alimentando tensioni tra gli abitanti del paese che negarono l’ubbidienza al nuovo feudatario, il quale decise di rinunciare a tale proprietà in cambio di 200 ducati. Il casale per lungo tempo continuò ad appartenere ai Sanseverino, dopodichè passò al fisco: venne poi acquistato da Francesco Revertera, luogotenente della Regia Camera della Sommaria e, in seguito, da Giovanni Carafa Sanseverino (1563).
Lungo il corso del fiume Calore si aprono suggestivi scorci di natura incontaminata, nella quale effettuare escursioni alla ricerca di rari esemplari di flora e fauna locale. Piaggine è un paese tradizionalmente dedito alla pastorizia, dove si producono formaggi di notevole qualità come il caciocavallo e la “manteca”, burro avvolto da una sottile sfoglia di pasta per caciocavalli


Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

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