Caselle in Pittari

CASELLE IN PITTARI
Caselle in Pittari è una ridente cittadina posta fra le colline bussentine, a 450 m di quota; si trova a soli 15 km dal Golfo di Policastro, ed è circondato da bellezze naturali come il mitico Monte Bulgheria, il sacro Gelbison, il bosco del Cervati e le rigogliose valli del Bussento e del Mingardo. A Caselle in Pittari si può ancora assaporare il gusto semplice e sano della vita di un tempo, l’aria salubre, cibi genuini, ulivi secolari, paesaggi di rara bellezza naturalistica, tradizioni radicate e gente cordiale con un innato senso dell’ospitalità. Tutto ciò rappresenta il fiore all’occhiello di questo comune. Da quanto appena detto è evidente che Caselle è un comune con un’economia prevalentemente agricola. Vanta origini molto antiche come testimonia l’importante area Archeologica di Laurelli. Il suo nome deriva dal latino-medioevale, e significherebbe, letteralmente “piccole case sul monte pietroso”, ad indicare le prime, antiche abitazioni indigene, costruite sul monte Pittari. Si trattava di un abitato sorto in posizione chiaramente difensiva, essendo nascosto alla vista dai Monti di San Michele e Pannello. Il borgo poteva contare su una solida cinta muraria, e su un castello, di cui restano una maestosa torre cilindrica, che domina l’abitato e quelle che un tempo dovevano essere le prigioni. Fu prima possedimento normanno e, poi, svevo, dopo la guerra del vespro (1282-1302). Nel XIV sec. contava oltre cento famiglie ed era il paese più popolato del medio corso del fiume Bussento. In quel periodo entrò a far parte dei possedimenti dei conti Sanseverino e, nei secoli successivi, molti altri signori si succedettero al governo del paese fino ad arrivare all’eversione della feudalità che vide Caselle diventare comune autonomo. A Caselle fu aggiunto l’appellativo “in Pittari”, dopo l’unità d’Italia.

Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

CASELLE IN PITTARI
Caselle in Pittari è una ridente cittadina posta fra le colline bussentine, a 450 m di quota; si trova a soli 15 km dal Golfo di Policastro, ed è circondato da bellezze naturali come il mitico Monte Bulgheria, il sacro Gelbison, il bosco del Cervati e le rigogliose valli del Bussento e del Mingardo. A Caselle in Pittari si può ancora assaporare il gusto semplice e sano della vita di un tempo, l’aria salubre, cibi genuini, ulivi secolari, paesaggi di rara bellezza naturalistica, tradizioni radicate e gente cordiale con un innato senso dell’ospitalità. Tutto ciò rappresenta il fiore all’occhiello di questo comune. Da quanto appena detto è evidente che Caselle è un comune con un’economia prevalentemente agricola. Vanta origini molto antiche come testimonia l’importante area Archeologica di Laurelli. Il suo nome deriva dal latino-medioevale, e significherebbe, letteralmente “piccole case sul monte pietroso”, ad indicare le prime, antiche abitazioni indigene, costruite sul monte Pittari. Si trattava di un abitato sorto in posizione chiaramente difensiva, essendo nascosto alla vista dai Monti di San Michele e Pannello. Il borgo poteva contare su una solida cinta muraria, e su un castello, di cui restano una maestosa torre cilindrica, che domina l’abitato e quelle che un tempo dovevano essere le prigioni. Fu prima possedimento normanno e, poi, svevo, dopo la guerra del vespro (1282-1302). Nel XIV sec. contava oltre cento famiglie ed era il paese più popolato del medio corso del fiume Bussento. In quel periodo entrò a far parte dei possedimenti dei conti Sanseverino e, nei secoli successivi, molti altri signori si succedettero al governo del paese fino ad arrivare all’eversione della feudalità che vide Caselle diventare comune autonomo. A Caselle fu aggiunto l’appellativo “in Pittari”, dopo l’unità d’Italia.

Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

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