«Come in molti paesi del Cilento, anche a Felitto è possibile osservare ancora oggi i segni di un passato molto remoto. Si tratta di strutture ridotte, per lo più, a livello di ruderi, ma che costituiscono la testimonianza di una civiltà molto antica e gloriosa.
Si entrava in Felitto attraverso quattro porte: la porta orientale e quella occidentale e altre due porte secondarie, o di soccorso, che aprivano verso il fiume. Le due porte principali esistevano ancora nel ‘700. Quella orientale si apriva tra due torri sulla via del Pomerio, in fondo alla quale si trovava poi la porta occidentale. Tenendo presente l’attuale topografia del paese, le due porte secondarie davano una sulla via “Calaturo”, l’altra sulla zona che dal popolo viene indicata con il nome di “Precale”, in via Post Erla.

«Come in molti paesi del Cilento, anche a Felitto è possibile osservare ancora oggi i segni di un passato molto remoto. Si tratta di strutture ridotte, per lo più, a livello di ruderi, ma che costituiscono la testimonianza di una civiltà molto antica e gloriosa.
Si entrava in Felitto attraverso quattro porte: la porta orientale e quella occidentale e altre due porte secondarie, o di soccorso, che aprivano verso il fiume. Le due porte principali esistevano ancora nel ‘700. Quella orientale si apriva tra due torri sulla via del Pomerio, in fondo alla quale si trovava poi la porta occidentale. Tenendo presente l’attuale topografia del paese, le due porte secondarie davano una sulla via “Calaturo”, l’altra sulla zona che dal popolo viene indicata con il nome di “Precale”, in via Post Erla.

I ruderi delle Torri di Felitto

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